Finalmente un mercato da protagonisti, siamo davvero tornati. Non solo
cessioni (Cavani, Marquinhos, Jovetic) ma anche una serie di acquisti
che ripropongono il calcio italiano ai livelli di un tempo. Llorente e
Tevez alla Juve, Gomez alla Fiorentina, Strootman alla Roma, Higuain al
Napoli. Rieccoci. Stadi pieni per le presentazioni dei nuovi,
l'entusiasmo che si respira sotto gli ombrelloni, la voglia matta di un
campionato divertente e appassionante. Sorride anche il Real Madrid, che
ha incassato circa 60 milioni da De Laurentiis e può adesso provare
concretamente l'assalto a Bale. Girando la medaglia, sembrava
improbabile -solo qualche mese fa- che tre giocatori del Real
accettassero di venire a giocare da noi. Higuain, soprattutto. La più
vicina era stata la Juve, poi la scelta di puntare su Tevez e l'impegno
preso da Gonzalo con l'Arsenal. Da Madrid, pero', non avevano accettato i
circa 23 milioni offerti dai Gunners, troppo pochi. E si aspettavano un
rilancio in caso di superamento dei preliminari di Champions. Così, si è
inserito il Napoli, chiudendo in pochi giorni. Le telefonate in inglese
tra De Laurentiis e Miguel Angel Sanchez (il braccio destro di Perez), i
contatti tra Bigon e il padre di Higuain avviati dall'avvocato Bozzo,
che ha tracciato una strada poi definita dai legali della Filmauro sulla
famosa questione dei diritti d'immagine: rispettare i due anni di
contratto ancora in vigore con la Nike (che punta strategicamente su
Higuain in Argentina come l'Adidas con Messi) e negoziare i successivi
tre, affidandoli al Napoli come chiede sempre il suo presidente.
Parallelamente in Brasile si era interrotta la trattativa per Damiao,
tutta colpa dello Zenit arrivato con 25 milioni cash e 4,5 per il
giocatore e l'agente. Ma il Napoli non si fermerà a Higuain, ne prenderà
un altro. Il profilo di Gilardino resta interessante per completare il
reparto, da non escludere Hernandez e Demba Ba, mentre agli intermediari
che lavorano da tempo su Jackson Martinez è stato chiesto di non
fermarsi. Quindi, il secondo attaccante potrebbe avere un identikit più
prestigioso di quel che sembri dopo l'arrivo del Pipita. E i portieri? I
contratti con il Liverpool sono stati firmati, nessun colpo di scena
per Reina, in arrivo per le visite. Ma De Sanctis non è ancora della
Roma, perché il Napoli gli ha chiesto di rinunciare a diversi premi e
stipendi. Morgan non l'ha presa bene, si era detto disponibile a mettere
in gioco il bonus per la Champions per colmare la differenza
sull'ingaggio di Julio Cesar. Ma con Reina, il discorso è diverso: ci
pensa già il Liverpool a pagare una parte importante del salario, ecco
perché De Sanctis si aspettava un addio diverso. In tutto questo, il
Milan non riesce ancora ad abbracciare Honda, è andato malino il nuovo
incontro col Cska. L'infortunio di Milanov, il suo sostituto, è stato
infatti considerato determinante per non accettare subito l'offerta
rossonera. Il pressing rossonero comunque continuerà, il giocatore ha
detto no all'Everton e insisterà nel convincere i suoi dirigenti ad
accettare quanto messo sul tavolo dal Milan (poco meno di 4 milioni,
sponsor compresi), affare complicato ma non saltato, imminente un nuovo
appuntamento. La Fiorentina, invece, ha già comunicato l'arrivo di
Ilicic e sogna un nuovo colpo a centrocampo: Della Valle prepara
un'altra grande operazione, anche se i segnali attuali portano più al
prossimo mercato, estate 2014. Verratti è il preferito, ma attenzione a
Capoue del Tolosa, trattato recentemente anche da Napoli e Atletico
Madrid. Il suo nome brilla nel taccuino di Pradè, potrebbe essere la
grande sorpresa viola. L'Inter, intanto, si fionda su Wallace dopo la
retromarcia della Juve per Isla: i nerazzurri seguivano il brasiliano
già ai tempi del Fluminense, adesso si apre la possibilità di prenderlo
in prestito, ci sarebbe già il via libera di Mou. Poi c'è Dragovic, che
aspetterà l'Inter ancora qualche giorno, nonostante i messaggi arrivati
da Branca e Ausilio siano poco rassicuranti. La Dinamo Kiev gli ha
offerto il doppio dell'ingaggio ed è pronta a rilanciare. Ma il fascino
del calcio italiano va ancora, anzi nuovamente, di moda. Finalmente.
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