Lunedì 6 maggio 2013, 3° tappa Giro d’Italia: Sorrento – Marina di Ascea 222 km
Al terzo giorno di corsa l’altimetria del Giro d’Italia 2013 comincia già a muoversi. Niente di terribile, ma in ogni caso già un percorso a cui prestare attenzione, non solo per l’altimetria ma anche per le caratteristiche del territorio. Si parte dalla splendida Sorrento, il centro turistico per eccellenza della penisola sorrentina. Cuore della città è piazza Torquato Tasso, dove spicca
la statua dedicata al poeta sorrentino. Dopo un breve circuito cittadino la tappa attraversa la penisola sorrentina. Superati i Piani di Sorrento la tappa approda all’altro versante della penisola per poi pedalare la costiera amalfitana. E’ un tratto spettacolare, conosciuto in tutto il mondo per i paesini aggrappati alla costiera profumata di limoni.
I corridori dovranno prestare attenzione perché è un tratto tortuoso e in parte pericoloso, anche perché tutti i corridori di classifica vorranno stare davanti. Arrivati a Salerno dopo 70 km il percorso si fa più semplice e lineare. Si passa anche da Paestum, l’antica città della Magna Grecia patrimonio dell’Unesco per la sua area archeologica.
Dopo
Agropoli la tappa avrebbe dovuto inoltrarsi nell'interno, invece il
percorso è stato modificato: si resterà ancora sul mare fino
all'approccio della salita di San Mauro Cilento, una salita abbastanza
semplice, al 5-6% ma che toglierà di mezzo un po’ di velocisti. Dopo
essere scesi a Acciaroli si tornerà a salire verso Ceraso e quindi Sella di Catona.
Anche questa è una salita scorrevole, da fare ai trenta all’ora, sulla
quale sarà difficile scattare. Più probabile che qualche squadra che ha
un corridore veloce e resistente si metta a menare per spezzare il
gruppo e lasciare indietro i velocisti puri. Dalla vetta mancano ancora
una ventina di km di falsopiano e discesa verso Ascea e poi Marina di Ascea,
dove la tappa si conclude. Ascea è anch’essa nota per i resti
archeologici dell’antica Elea Velia. Siamo all’interno del Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, un’area di 36.000 ettari che ha come peculiarità la presenza di importanti tesori archeologici e artistici, come la Certosa di Padula, oltre alla presenza di circa 600 specie faunistiche e 1800 vegetali.
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